Questa ricetta mi è stata gentilmente mandata da Raffaele.
La ricetta appartiene alla tradizione popolare, ma non risulta sia stata riportata in forma scritta su alcun documento, probabilmente perché, in effetti, il brasadè non è stato mai considerato un vero e proprio dolce, ma solo un modo in uso nelle famiglie per spezzare la fame, con prodotti semplici di uso puramente familiare. Anche la legatura a collana fa pensare ad un modo di trasportarli, per averli sempre con sé. La frugalità del prodotto emerge anche dagli a ingredienti, che sono di uso comune in qualsiasi cucina, farina, olio o strutto, poco zucchero e un pizzico di sale. La cottura prima in acqua bollente e poi al forno fa pensare ad un cibo che doveva mantenersi a lungo, sempre appetitoso. Narra la tradizione che una collana di brasadè era il regalo che si faceva tra la gente povera, ad un cresimando: un dolce per festeggiare un momento importante, con il sapore della tradizione e di una dignitosa povertà.
Continuate a mandare le vostre Dolciricette Regionali....mi raccomando!!
Presentazione: queste ciambelle sono fatte a Staghiglione (Pavia) con una ricetta di oltre 100 anni fà. Ancora oggi annualmente si fà in Aprile la Sagra delle ciambelle di Staghiglione. I brassadè.
I brassadè vengono venduti legati in collane, secondo la tradizione. Quelli di Staghiglione vengono confezionati in collane di undici ciambelle infilate con filo di cotone attraverso il foro centrale. Lo schema di confezionamento è rimasto lo stesso da decenni: cinque ciambelle sono infilate con la parte piatta rivolta nello stesso verso e le altre cinque con la parte piatta in verso opposto. L’undicesima ciambella viene usata come fermaglio e ad essa si legano i capi dello spago di cotone della collana. La collana così formata è fatta in modo di poter essere appesa all’estremità opposta della ciambelle “fermaglio” in modo tale da avere tutte le ciambelle con la parte piatta rivolta verso il basso.
La ricetta appartiene alla tradizione popolare, ma non risulta sia stata riportata in forma scritta su alcun documento, probabilmente perché, in effetti, il brasadè non è stato mai considerato un vero e proprio dolce, ma solo un modo in uso nelle famiglie per spezzare la fame, con prodotti semplici di uso puramente familiare. Anche la legatura a collana fa pensare ad un modo di trasportarli, per averli sempre con sé. La frugalità del prodotto emerge anche dagli a ingredienti, che sono di uso comune in qualsiasi cucina, farina, olio o strutto, poco zucchero e un pizzico di sale. La cottura prima in acqua bollente e poi al forno fa pensare ad un cibo che doveva mantenersi a lungo, sempre appetitoso. Narra la tradizione che una collana di brasadè era il regalo che si faceva tra la gente povera, ad un cresimando: un dolce per festeggiare un momento importante, con il sapore della tradizione e di una dignitosa povertà.
Per fare circa 50-60 ciambelle:
- 1kg di farina bianca 0
- 1kg di farina bianca 0
- 2 dl di olio
- 100 gr di burro
- 180 gr di zucchero
- 1 cucchiaino di sale fino
- 1 cucchiaino di carbonato di ammonio ( oppure una bustina di lievito per dolci)
NOTA: E’ meglio sostituire l’olio con 100 gr di strutto freschissimo.
Preparazione: disporre la farina a fontana o metterla nella MDP; nel mezzo versate tutti gli altri ingredienti. Impastate il tutto aggiungendo acqua quanta ne occorre per ottenere una pasta soda, ben lavorata ma non troppo dura. Quando l’impasto è pronto formate dei bastoncelli spessi quanto il dito pollice, lunghi circa 15 centimetri che si chiuderanno a ciambella, premendo bene sulla congiunzione perchè non si stacchino durante la cottura.
Nel frattempo avrete portato a lieve bollore una capace pentola di acqua. Buttate in acqua i braasadè (Ciambelle)togliendoli non appena vengono a galla; passateli in acqua fredda, scolateli e disponeteli su un canovaccio pulito perchè asciughino. Sistemateli poi su teglie abbondantemente imburrate e fate cuocere infine in forno a temperatura dolce 1° 180° -200°finchè non risulteranno ben secchi e dorati.
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Adoro le ciambelle sia dolci (quelle tutte ricoperte di zucchero, per esempio) che salate (semplici, piccanti, speziate, bruciate, tutte!).
RispondiEliminaComplimenti anche per averne "sfornate" 60! Bella prova!
Brava!
Ciao :-) Mik
Ma che belle, e devono essere anche tanto buone!
RispondiEliminaMi piacciono molto le storie sulle tradizioni sopratutto se associate ad un cibo...baci
RispondiEliminaChe bella questa tradizione! Devono essere deliziose queste ciambelline, soprattutto perchè per molti profumano di ricordi...
RispondiEliminaEccoli... Il loro profumo mi ricorda tanto mio nonno...che li comprava per tutta la famiglia ogni domenica... Sono deliziosi, garantito... E sanno di casa... :)
RispondiEliminaAnche a me ricordano la nonna....sarà per questo che ci sembrano ancora più buone? 🤔😀
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